Per molto tempo il gatto è stato etichettato come un animale enigmatico e poco comprensibile da parte dell'essere umano. Questo accade perché
il gatto comunica in modo totalmente diverso rispetto al cane. In realtà numerosi studi sul comportamento del gatto hanno dimostrato che esiste anche in questa specie un linguaggio molto complesso che si esprime attraverso posture, espressioni, marcature e vocalizzazioni.Il medico veterinario esperto in comportamento,
Maria Grazia Calore, ci aiuterà a comprendere il gatto osservandone il corpo e i movimenti. In questo modo sarà più facile capire se ci possiamo avvicinare al micio o se, al contrario, è meglio rispettarne la volontà di solitudine.
Guardiamoci in faccia!Osservando le espressioni facciali di un gatto possiamo intuirne gli stati d'animo e le emozioni. Per far questo dobbiamo prestare attenzione allo sguardo, alla bocca, alle vibrisse e alle orecchie.Un gatto tranquillo e disponibile al contatto avrà occhi aperti ma non con la pupilla dilatata, bocca chiusa, vibrisse rilassate e orecchie portate in avanti. Un gatto teso, preoccupato o che non sa bene come gestire la situazione che sta vivendo, invece, tenderà a piegare le orecchie verso la testa e socchiuderà gli occhi.Man mano che la tensione aumenta fino a diventare paura le orecchie saranno sempre più appiattite sulla testa, le pupille tenderanno a dilatarsi e il gatto soffierà o emetterà
miagolii via via più acuti. In questo caso è consigliabile allontanarsi dal micio che, essendo letteralmente terrorizzato, potrebbe decidere che l'unica via di fuga da questa situazione è l'attacco.
Attenti alla coda!Il gatto usa tutto il suo corpo per comunicare e
la coda in particolare riveste un ruolo importante.Un gatto rilassato e amichevole ci avvicinerà tenendo la coda ben eretta, a volte con la punta diretta in avanti; se è proprio felice di vederci la farà vibrare.Se la coda si agita muovendosi rapidamente da un lato all'altro, come farebbe il cane che scodinzola, è nervoso ed è consigliabile interrompere il contatto o allontanarci.Se il gatto ha paura avrà la tendenza a tenere la coda nascosta tra le gambe. Se osserviamo la foto nella gallery con i due gatti vedremo una cosa particolare: il gatto rosso che nella foto sembra essere quello minaccioso, in realtà è quello tra i due che ha paura.Ciò è dimostrato da come tiene la coda tra le gambe, com'è teso e come ha il pelo ritto. Se la tensione aumenta allora la coda si farà grossa e il gatto assumerà una postura particolare in modo da “sembrare più grande e minaccioso" nei confronti del nemico. Gli anglosassoni definiscono questa posizione il “gatto di Halloween". Anche in questo caso è necessario interrompere qualsiasi tentativo di contatto con il gatto e lasciargli il tempo di calmarsi.
Un gatto sicuro e tranquillo ci avvicinerà in modo diretto; al contrario un gatto che ha paura terrà una posizione più rannicchiata su se stesso e si muoverà quasi strisciando sul pavimento, cercando di evitare un contatto diretto. Questa posizione la possiamo vedere molto spesso quando il gatto viene fatto rientrare nel trasportino dopo la visita veterinaria.Altre volte, una posizione del corpo che ricorda quella della foto del micio bianco può essere presente in un gatto che ci sta invitando a giocare con lui: in questo caso però le pupille non saranno dilatate e le orecchie saranno portate in avanti e il micio si muoverà saltellando di lato.
Un gatto che si fida totalmente dell'uomo si sdraierà a terra e farà vedere la pancia. In questo caso molti erroneamente credono che il gatto chieda di essere accarezzato o grattato sulla pancia. In realtà non è questo che ci sta comunicando e facendolo rischiamo di essere graffiati perché il gatto vive la situazione come un'aggressione da parte nostra.
Soffice e avvolgente, spesso sferzante e capace di ipnotici movimenti ritmici, la coda è un elemento essenziale di bellezza e soprattutto espressione per il gatto....
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