Per tutto il 2015
Almo Nature supporta in Piemonte il mantenimento dei cani da guardiania, figure chiave per tutelare tanto il lavoro degli allevatori quanto la sopravvivenza del lupo nella cornice di
Alpi Marittime e
Alpi Cozie.
Almo Nature sostiene 150 cani da guardiania nelle Alpi Marittime
150 cani da guardia e 10 cani antiveleno sono stati supportati nel loro mantenimento da
Almo Nature. Ciò è stato reso possibile dal progetto
Life WolfAlps finalizzato alla conservazione del lupo sulle Alpi e partito ufficialmente il 9 Dicembre 2014, quando
Pier Giovanni Capellino, fondatore e presidente di Almo Nature, ha consegnato a Entracque, presso la sede dell’Ente Parco Naturale delle Alpi Marittime un primo carico di oltre tre tonnellate del miglior petfood dell’azienda, destinato ad un gruppo di allevatori selezionati dal progetto e al nucleo cinofilo antiveleno presente in Piemonte. Ospiti d’eccezione alcuni allevatori con i loro cani e i due labrador Lana e Luna, in forza al Corpo Forestale dello Stato.
I cani da guardianìa sono spesso gli unici strumenti in grado di proteggere le greggi dal lupo ma hanno costi di mantenimento spesso troppo elevati per gli allevatori. Per questo
Almo Nature ha deciso di allearsi a WolfAlps sostenendo il mantenimento dei cani da guardianìa a protezione degli allevatori e in difesa del lupo. L’attività è già stata realizzata con successo da Almo Nature, nella primavera scorsa, nell’Appennino tosco emiliano in collaborazione con il
Wac (Wolf Apennine Center) e in autunno in Toscana con la onlus Canislupus Italia.
«Quando abbiamo scelto il lupo come testimonial del nostro petfood legato al cane e dei nostri messaggi a favore di una biodiversità possibile – spiega Capellino – ci siamo resi conto che questo animale, se da una parte è percepito come una figura affascinante e quasi magica, per gli allevatori che lavorano nelle zone dove il lupo è presente può rappresentare un grave danno. Il nostro è un gesto solidale e distensivo, perché sostenere i pastori allenta la tensione alla base dei conflitti uomo-lupo e rende più facile e meno gravosa la convivenza».
Almo Nature sostiene 62 pastori maremmani nelle Alpi Cozie
Prosegue il sostegno di
Almo Nature al progetto
Life-Wolfalps a tutela del lupo in Piemonte con la nuova tappa rappresentata dalle
Alpi Cozie. Contando sulla collaborazione dell’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie,
Almo Nature si fa carico del mantenimento di altri
62 cani – 44 Pastori Maremmani e 18 cuccioli – recentemente affidati alle aziende zootecniche della zona.
In particolare, il
Pastore Maremmano è ritenuto lo strumento più antico per prevenire gli attacchi dei lupi, veri compagni di lavoro per quei pastori e allevatori che vogliono proteggere con efficacia le proprie greggi. A scoraggiarne l’adozione da parte di allevatori e pastori sono proprio le spese di mantenimento di questa razza di cane che sia per la sua stazza che per l’intensa attività quotidiana al seguito delle greggi ha un fabbisogno energetico elevato.
Pier Giovanni Capellino, Fondatore e Presidente di Almo Nature, ha consegnato personalmente una prima fornitura di quasi 3,5 tonnellate di cibo, il 22 aprile a Pragelato, presso la sede del Parco naturale della Val Troncea, alla presenza del Sindaco del Comune di Pragelato, della Direzione dell’Ente di gestione delle aree protette delle Alpi Cozie, di rappresentanti del Corpo Forestale dello Stato e del Consorzio Forestale Alta Valle di Susa.
Gli
allevatori selezionati nell’ambito di questo progetto si sono impegnati, inoltre, a mantenere i cani nelle migliori condizioni di salute ed hanno potuto avvalersi dei consigli di veterinari e tecnici del progetto Wolfalps prima della cerimonia di consegna del cibo.
Il petfood scelto da
Almo Nature per questi cani è di alto valore qualitativo ed energetico, ideale per mantenere in forma un cane con abilità ‘sportive’ ed esigenze come quelle di un Pastore Maremmano.
«Il progetto LUPO di Almo Nature è iniziato un anno fa – spiega
Pier Giovanni Capellino – anche per cercare una via diversa, di convivenza e non contrapposizione con questo predatore che si trova al centro di conflitti con le aziende agricolo-pastorali che producono nelle zone dove il lupo oggi è tornato».