Il cane è un animale sociale: per sua natura ha la necessità di far parte di un gruppo con cui condividere spazi e attività. Prevedibilmente, il suo interlocutore preferito è il proprietario il quale, però, deve fare i conti con le assenze da casa dettate dal lavoro o impegni d'altro tipo. In questi casi, il rischio che il cane possa incautamente provocare piccoli disastri è da mettere in conto. La dottoressa Maria Grazia Calore, Medico Veterinario Esperto in Comportamento, ci ha aiutato a definire alcune regole da seguire per preservare il benessere del cane e l'integrità dello spazio domestico. Vediamo nel dettaglio 9 utili indicazioni da tenere presente:
Un ottimo presupposto per gestire al meglio il cane in solitudine è limitare le ore in cui l'animale non è in compagnia. Si potrebbe pensare, per esempio, di dedicargli il tempo di una passeggiata in pausa pranzo, coordinarsi a turni con gli altri membri della famiglia e affidarlo ad un amico o dog-sitter. È indispensabile, inoltre, non confondere il bisogno di socialità del cane con fattori (esterni) che risultano poco rilevanti agli occhi del cane – come la presenza di un giardino per giocare.
Un buon rapporto cane-proprietario contribuisce ad attenuare la sensazione di pericolo avvertita dall'animale da solo in casa. In particolare, per il cucciolo il proprietario si sostituisce alla madre rappresentando una base sicura da cui partire e a cui tornare. Attraverso esperienze positive veicolate dal proprietario il cane potrà diventare autonomo, reagendo più serenamente al distacco dal gruppo sociale grazie ad una gestione migliore delle proprie emozioni.
Una volta accolto un cucciolo in casa, è opportuno abituarlo alla solitudine con gradualità partendo da cinque o dieci minuti di distacco durante i quali il cane resta da solo in una stanza. Al tempo stesso occorre fornirgli un'attività alternativa e non consolarlo immediatamente nel caso pianga. Piuttosto, è consigliabile farsi vedere in un momento di relativa tranquillità e senza avere troppe premure cosicché non avverta il pericolo ed associ il ritorno della figura di riferimento ad un suo stato di tranquillità.
La prevedibilità delle situazioni è un'arma efficace per ridurre lo stress del cane. Osservando orari fissi per le diverse attività (cibo, passeggiate, giochi in casa, attività di pulizia) l'animale sopporta meglio il distacco dal gruppo sociale.
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Il tempo trascorso con il cane deve essere significativo per animale e padrone. Nelle più disparate occasioni di interazione (giochi, socializzazione con altri cani, momenti casalinghi) è opportuno che il proprietario sia presente attraverso feedback continui (parole, premi o giochi) che vadano ben oltre le carezze e il cibo.
Il cane deve avere un luogo (cuccia, copertina, cuscino) che sia sinonimo di serenità poiché lì non subisce richiami o non vi viene mandato per punizione. In quella che potrebbe essere definita un'isola felice il cane viene gratificato da ricompense, coccole, giochi masticabili con premi in cibo. Per il cucciolo il posto sicuro potrebbe essere un recinto, posizionato nel luogo più frequentato della casa così da non essere associato alla solitudine e tenuto aperto in alcuni momenti della giornata. Nel momento in cui il cucciolo viene messo nel recinto è opportuno fornire stimoli positivi (premi e giochi) in modo che non lo associ ad una punizione.
Offrire attività alternative al cane nei momenti di solitudine è una mossa di cruciale importanza per scongiurare danni in casa visto che l'animale, analogamente all'uomo, si annoia. Si può puntare sui giochi masticabili che devono essere dati in presenza del proprietario almeno in una prima fase per far sì che vengano percepiti come un premio e non come un segnale di assenza della figura di riferimento. Per mantenere vivo l'interesse verso i giochi è consigliabile fare in modo che non siano sempre a disposizione del cane.
È preferibile limitare il più possibile lo stress delle punizioni al cane. In particolare è sconsigliabile soprattutto il rimprovero dopo un comportamento ‘sbagliato' (per es. un danno domestico) poiché il cane non ha gli strumenti per associarlo a quanto fatto in precedenza. Questo genere di atteggiamento, piuttosto, può far percepire il padrone come imprevedibile.
Non bisogna mai sottovalutare l'imprevista agitazione del cane solo in casa. Probabilmente un evento traumatico passato (fuochi d'artificio o malesseri fisici) fa vivere la solitudine domestica come pericolo. In questi casi è consigliabile rivolgersi ad un veterinario esperto in comportamento che valuterà la possibilità di iniziare una terapia farmacologica.