Come allestire una casa a misura di gatto
di Sonia Campa
“I gatti sono tutti diversi e non ce n’è uno uguale all’altro!”.
Questa è una frase che tra gattofili ricorre molto spesso e ha, effettivamente, una sua base di verità: i gatti, anche in forza della loro plasticità comportamentale, presentano una ricca tavolozza di “colori” caratteriali.
Questo può indurre erroneamente a pensare che non sia possibile fare previsioni su di loro, non sia possibile comprenderli davvero, non sia possibile avere dei riferimenti che aiutino a stabilire cosa li faccia stare bene e cosa no. Tanto son tutti diversi, no?
Ma se così fosse, non esisterebbero gli studi sul comportamento, non saremmo in grado di risolverne le alterazioni, nulla potremmo contro lo stress e i disagi di relazione, saremmo governati dal caos.
Per fortuna, la scienza ci viene in aiuto e, pur senza essere degli esperti del settore, come conviventi consapevoli possiamo sicuramente fare nostre alcune delle indicazioni principali che essa ci ha donato per dare al nostro gatto una base di benessere a partire dal quale costruire la nostra relazione con lui.
Allestire un ambiente adatto alla convivenza con un gatto
Un approccio complessivo
Questo editoriale è dedicato alle caratteristiche di base che un ambiente fisico deve offrire per ospitare un micio e ne dedicherò un altro al contesto relazionale perché, se i luoghi in cui il gatto abita sono fondamentali con consentirgli di esprimersi e stare bene, non possiamo trascurare anche il mondo sociale in cui è immerso e che concorre a determinare la qualità della sua vita.
Nicchie per nascondersi
L’abbondanza di nicchie in cui nascondersi (per giocare, per riposare, per isolarsi un po’) è una delle qualità più importanti di un ambiente occupato da un gatto. Scatole di cartone o di legno, cestini di vimini o poltroncine di gommapiuma, tunnel di tela, angolini ricavati nell’armadio o dietro la tenda, accanto al termosifone: ci si può sbizzarrire nell’ottica di offrire al micio la possibilità di isolarsi per giocare, per nascondersi o per riposare.
Verticalità
La mia esperienza di lavoro con le famiglie mi suggerisce che la verticalità - ovvero la possibilità di salire in alto attraverso un sistema di mobili o di mensole sopraelevate ad uso del micio - è la più grande assente nelle case degli italiani. È un aspetto facile da trascurare perché per gli esseri umani non è rilevante - noi usiamo lo spazio solo orizzontalmente, le altezze le usiamo al più per appendere quadri o appoggiarci le librerie - mentre per i gatti stazionare, riposare, attraversare, rifugiarsi in alto cambia radicalmente la qualità dell’ambiente.
Luoghi di riposo
I gatti amano dormire in posti diversi durante la giornata e, per quanto abbiamo appena detto, ad altezze diverse perché ogni luogo conferisce un livello di comfort e di sicurezza diverso. Garantire la possibilità di sfruttare piccoli giacigli in ogni stanza della casa è imprescindibile. Non serve spendere un patrimonio in cucce e cuscini: una scatola di cartone, un vecchio cassetto o una valigia in disuso arricchiti da una copertina in aggiunta, banalmente, al libero accesso a poltrone, divani, letti sono tutti strumenti a costo zero che permettono di moltiplicare le opportunità di riposo.
La possibilità di graffiare e arrampicare
A meno che non vi stia bene la scalata delle tende, un tiragraffi è lo strumento ideale per permettere al micio di arrampicare. Non siate parsimoniosi: una risorsa così importante per il gatto vale la pena che sia alta, stabile, solida. Se non volete acquistarlo potete costruirlo da voi (è semplice e ci sono numerosi tutorial online); in alternativa è sempre possibile sostituirlo con un sistema di sopraelevazioni graduate o un sistema di passerelle aeree raggiungibili da un palo fissato al muro e avvolto da corda sisal.
Molti gatti, comunque, amano graffiare anche il cartone: tiragraffi e tappetini in questo materiale sono in genere più economici ed un’ottima integrazione al più tradizionale albero per gatti
Gattaiola sì o no
La gattaiola è un’ottima risorsa per rendere il micio autonomo nelle uscite. L’unico svantaggio, fino a qualche anno fa, era rappresentato dal rischio che consentisse anche a mici estranei di entrare in casa. Oggi, tuttavia, esistono modelli equipaggiati con un lettore di microchip che si aprono solo se davanti alla bascula si presenta un gatto che viene riconosciuto. Praticamente non esistono più scuse per non averne una ma, se si preferisce, si può sempre optare per l’apertura/chiusura manuale delle porte da parte nostra.
Bagni di sole
Le sieste al sole sono un vero toccasana per i gatti, non solo perché consentono la sintesi di vitamina D ma anche per l’umore e come antistress. Ritagliare dei piccoli spazi dedicati al gatto nelle zone battute dal sole - soprattutto se il micio non ha modo di accedere all’esterno - è un arricchimento prezioso.
Collocazione di cibo e acqua
Ciotole per il pasto e per l’acqua devono essere sempre presenti e ben distanziate. Gli studi ci dicono che i gatti bevono più spesso se possono raggiungere una fonte d’acqua lontana dal cibo quindi l’ideale sarebbe collocarle in stanze diverse. E, a proposito di fonti, oggi sono disponibili distributori con il ricircolo che simulano l’acqua corrente.
Corretta collocazione delle lettiere
Le lettiere, a loro volta, andrebbero distanziate in modo deciso da ciotole e fontanelle. Orientatevi verso sabbie a grana fine, meglio se di origine vegetale, rinunciate alla tentazione di profumarle con essenze o odori extra che potrebbero irritare il sensibile olfatto dei gatti. Il substrato andrebbe pulito giornalmente e rinnovato completamente appena perde potere compattante (o assorbente, a seconda della tipologia): i gatti detestano usare una toilette sporca e come dar loro torto?"
Arricchimento del giardino
Anche il giardino può essere arricchito per fornire al micio risorse aggiuntive per il riposo, l’eliminazione, l’arrampicata, il nascondimento, i bagni di sole e tutto ciò che ai gatti sta a cuore. Il giardino può essere pensato come una “stanza a cielo aperto” che, dunque, è possibile arredare in modo che risulti accogliente, invitante e meritevole di attenzione.
E ora moltiplicate!
Ancora una volta, rinnovo l’invito a non cedere alla parsimonia: tutto quello che ho indicato (i luoghi di riposo, di nascondimento, le opportunità di arrampicare e di stare in alto, i punti cibo, d’acqua e le lettiere, le aree soleggiate, i passaggi verso l’esterno) sono tanto più funzionali quanto più sono numerosi. Moltiplicate tutto, più che potete e in modo proporzionale al numero di gatti.
Una casa in cui vive un micio deve essere pensata anche in funzione della sua presenza. Si parla tanto, usando una discutibile traduzione dall’inglese del già brutto “catification”, di “gattificare” l’ambiente ma, secondo me, si tratta semplicemente di renderlo accogliente verso chi ha una prospettiva sul mondo un po’ diversa dalla nostra ma non per questo meno interessante.
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