Farmers&Predators: la Lince iberica, da Andujar al Coto Doñana
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Il diario di viaggio di Angelo Gandolfi ed Elisabeth van Iersel, noti naturalisti e fotografi, attraverso la Francia meridionale, la Spagna e il Portogallo, alla scoperta dei grandi predatori, del loro impatto sull'ambiente e sulle comunità umane che vivono negli stessi ecosistemi. Reportage nell'ambito del progetto Farmers&Predators di Almo Nature
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Un habitat non del tutto "naturale"
Abbiamo trovato sconcertante il fatto che la conservazione della lince iberica non abbia avuto luogo nelle vaste zone naturali che ancora esistono in Spagna ( di cui abbiamo parlato in precedenza), ma invece in un sito dove, qualunque sia il percorso, in auto o pedonale, ci si trova sempre in mezzo a recinti invalicabili con la scritta “ coto privado de caza" (terreno privato di caccia, ndr). E poi c'è pure il santuario della Virgen de la Cabeza che ti guarda dall'alto del suo colle, proprio in mezzo alla zona di maggior densità delle linci. Visto sulla cartina, ci si immaginava una chiesetta rurale. Invece è un incredibile palazzone fuori misura che durante le maggiori ricorrenze arriva ad attirare la presenza di 300.000 devoti.Avete letto bene, in pochi ettari si addensa la popolazione di una media città.
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Sforzi di conservazione per la lince
La popolazione del lupo può essere ripristinata con provenienza dal nord, ma una decina di anni or sono ci si è accorti che non c'erano più linci iberiche al di fuori di due piccole popolazioni in Andalusia, una in Sierra Morena e una al parco nazionale Coto Doñana. Nessuno faceva ricerche sul campo, si continuava a ripetere che c'erano linci in Estremadura, in Portogallo e altrove, dove invece erano da tempo estinte. Per fortuna il programma di protezione e ripopolamento, pur tardivo, ha avuto successo.Da meno di cento esemplari, pare che oggi si possa contare su una popolazione di circa 200 linci ad Andujar, circa 80 nell'area contigua ad est ( Carolina/Despeñaperros), altre 80 al Coto Doñana e gruppi sparsi sui monti di Toledo, nel Portogallo meridionale e in Estremadura, in tutto poco di più di 500 esemplari.Si è trattato di un'operazione globalmente piuttosto complessa, benché la lince non abbia i nemici e i pregiudizi che ha il lupo. Il cuore del progetto ha sede nello storico parco del Coto Doñana.
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L'uomo e gli equilibri naturali: chi distrugge e chi conserva
L'altro problema riguarda l' assedio del turismo. Nel cuore del parco si trova l'enorme stazione balneare di Matalascañas, che Wikipedia accredita di appena 800 abitanti. D'estate però diventano decine di migliaia e le strade che attraversano i territori dove vive la maggior parte delle linci sono percorse giornalmente da colonne di automobili lanciate a folle velocità. Questa situazione implica recinzioni e costruzione di sottopassi e sovrapassi, tutte opere costose e di difficile manutenzione.
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