La catastrofe (in)naturale di Ischia

La catastrofe (in)naturale di Ischia

Al dramma inevitabile del sisma si aggiunge quello evitabile degli abbandoni.

Con le ferite ancora aperte dal terremoto del 21 agosto scorso, l'isola di Ischia rialza la testa, con le sue attività caratteristiche, dall'artigianato alla cucina, fino ad accogliere il summit del G7, tenutosi il 19 e il 20 ottobre scorsi.Ma nella “zona rossa", l'epicentro della catastrofe situato tra Casamicciola e Lacco Ameno, l'emergenza continua.E i primi a farne le spese sono stati gli animali domestici, abbandonati durante l'allontanamentodalle zone a rischio.Questo è ciò che emerge dalla testimonianza che abbiamo raccolto da una dei pochi amorevoli volontari animalisti attivamente impegnati sull'isola, Teresa Mazzella di “ Un atto d'amore Onlus":
Il gatti si aggirano tra le macerie pericolanti. Per poterli accudire, i volontari devono accedere alla zona rossa a turni.

Il volontariato animalista non è molto diffuso qui, e i gatti abbandonati sono molti perché la gente si rifiuta di sterilizzarli.

Prima del terremoto vivevano di espedienti, degli avanzi dei tanti alberghi e ristoranti.Adesso la situazione è precipitata, anche perché chi ha perso la casa non ha potuto portare con sé i propri animali, che ora si aggirano insieme ai randagi tra le case lesionate e pericolanti.

Con le piogge ci saranno altri crolli,  e per loro il rischio di rimanere isolati o uccisi sarà molto alto."

Gatti di Ischia

Tra famigliole, adulti e cuccioli sperduti, sono circa 120 i gatti che Teresa Mazzella riesce ad accudire con le sue sole forze, prodigandosi tra un rifugio, quattro colonie di strada e la propria abitazione privata.Teresa si occupa di raccolta cibo, ricerca di stalli, adozioni, sterilizzazioni, queste ultime spesso a sue spese, in quanto l'Asl locale è subissata di richieste dai sei comuni dell'isola, a cui si aggiunge anche la vicina Procida.Difficoltosa è anche la ricerca di nuovi spazi da affittare e adibire a rifugio, in quanto i padroni di casa non accettano la presenza di animali.Per il grande impegno e dedizione che le persone come Teresa dimostrano in una situazione così delicata, Almo Nature –con l'azione Love Food- ha accolto senza esitare la loro richiesta di aiuto, così come è stato fatto lo scorso luglio per il rifugio del  Colle Altino.In un momento storico molto delicato che ha visto il susseguirsi di catastrofi naturali violente, come il  terremoto in Messico e l' uragano Irma in Florida ci sentiamo in dovere di intervenire al meglio delle nostre possibilità per dare forza agli animali in emergenza con un nutrimento di qualità.Potete seguire le attività di questi straordinari volontari ai seguenti link: I gatti abbandonati di Ischia – Delegazione UADA Ischia P.A.S. Pronatura Onlus