Il caso del Canile-Centro Cinofilo Santa Lucia e i suoi 700 cani
" A farne le spese sono troppo spesso i cani: in tali situazioni è fisiologico che la qualità dei servizi venga compromessa dalla carenza di risorse economiche e umane, che venga svilita la funzione di canile quale luogo di transito deputato al recupero psico – fisico e all'adozione, riducendolo a una prigione a vita per "detenuti" senza colpa. Il destino dei cani e dei gatti randagi diventa oggetto di scontri, polemiche e incomprensioni tra le parti coinvolte: nessuna soluzione concreta, nessun vincitore ma tutti sconfitti. Per il canile “Centro cinofilo Santa Lucia" e i suoi 700 cani vorremmo scrivere un finale diverso perché in questo caso, pur non essendo mancati momenti di tensione, gli attori della vicenda di fronte all'emergenza non hanno gettato la spugna ma si sono rimboccati le maniche per trovare una soluzione".- spiega Federica Faiella, nostra Responsabile delle operazioni territoriali. Ci auguriamo che anche grazie al nostro contributo, il Comune di Sessa Aurunca ci occupi dei propri cani in modo responsabile e diligente e che l'attività del Centro cinofilo Santa Lucia possa riprendere.L'incontro indetto nelle prossime ore dal Comune di Sessa Aurunca col gestore del canile Santa Lucia ci lascia sperare che sia ancora possibile scrivere un nuovo capitolo di questa vicenda all'insegna della progettualità e di una campagna adozioni ben strutturata ed efficace.Continuate a seguirci per conoscere gli sviluppi.Intanto per conoscere i cani in attesa di adozione visitate il sito del canile : http://www.centrocinofilosantalucia.it/sostienici.asp
Cosa dice la normativa in materia di gestione dei canili rifugio privati convenzionati:Il Sindaco è direttamente responsabile per gli animali randagi o confiscati e del loro benessere. Tali funzioni investono il Sindaco di responsabilità dirette di programmazione, gestione, controllo e, se del caso, intervento a tutela di tutti gli animali presenti sul proprio territorio. Il Sindaco deve, dunque, prevenire e contrastare possibili emergenze sanitarie o di igiene pubblica. Sotto il profilo della tutela degli animali, i comuni hanno la responsabilità della vigilanza sull'osservanza delle leggi e dei regolamenti relativi alla loro protezione sia sotto il profilo di possibili emergenze sanitarie, sia per quanto concerne l'incolumità pubblica, sia con riguardo alla tutela di animali.Il gestore di un canile o gattile è un imprenditore che valuta un bando pubblico e decide liberamente di presentare un'offerta, assumendosi l'onere di garantire le tutele degli animali di proprietà pubblica previste dalle vigenti norme, di aderire ai requisiti amministrativi necessari e valutare la sostenibilità economica dell'impresa. Come tutte le attività di natura imprenditoriale, anche in quella di gestore è ricompreso un margine di rischio economico, sovente dovuto al ritardo nei pagamenti dai comuni convenzionati. Anche nel caso in cui, per risolvere simili problematiche, il gestore si rivolga alle sedi competenti, egli sarà in ogni caso tenuto, nelle more giudiziarie, all'espletamento del servizio a regola d'arte e con la dovuta diligenza, potendo interrompere il servizio pubblico solamente nei termini di legge. A.Cristofori, A.Fazzi, “ Codice di diritto animale" , Cassazione.net 2016, pp.66 - 95