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I cuccioli del Wolf Apennine Center e Almo Nature

I cuccioli del Wolf Apennine Center e Almo Nature
Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano, attraverso il Wolf Apennine Center, continua la distribuzione dei cuccioli di cane da guardanìa e del cibo per cani offerto da Almo Nature.
L’iniziativa nata dall’incontro tra il Parco Nazionale e Almo Nature per premiare gli allevatori che convivono con il lupo utilizzando i cani da guardiania come sistema di prevenzione ha avuto un successo inimmaginabile.
Da quando è stata lanciata, sono decine le domande pervenute dalle quattro province del Parco Nazionale al Wolf Apennine Center, per un totale di 182 cani tra pastori maremmani-abruzzesi, pastori del Caucaso, pastori dei Carpazi e pastori dell’Asia centrale

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In Italia la razza da difesa del bestiame domestico per eccellenza rimane il cane pastore maremmano-abruzzese, ma alcuni allevatori, soprattutto perché impiegano in azienda pastori provenienti dall’Europa dell’est, hanno introdotto in Appennino altre razze da guardiania antichissime e ancora utilizzate all’estero per proteggere gli ovini dagli attacchi di lupi e orsi. «Per questo motivo abbiamo deciso di accogliere le domande di chi, al posto del cane da guardiania nazionale, utilizza queste razze meno conosciute, ma il cui ruolo è lo stesso – chiarisce Mia Canestrini, tecnico del Parco Nazionale e del Wolf Apennine Center – La collaborazione con Almo Nature, che si farà carico del mantenimento dei cani del progetto per tutto il 2015, consentirà al parco di premiare coloro che oggi portano avanti la pastorizia e l’allevamento di montagna convivendo con un predatore, il lupo, che non ammette distrazioni. L’utilizzo di cani da guardiania selezionati per il lavoro con il bestiame domestico, abbinato all’uso di idonee recinzioni, consente agli allevatori di vivere più serenamente la propria attività, allentando le comprensibili tensioni emotive ed economiche che la presenza del lupo crea sul territorio».

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Dopo quasi 20 anni di attività di prevenzione dei danni portate avanti dal Parco sul proprio territorio attraverso l’affidamento di recinzioni elettriche, la costruzione di recinti fissi anti-lupo e la fornitura di cuccioli di cani pastore, la donazione di alimenti per cani rappresenta un elemento di assoluta novità nel panorama italiano degli interventi di mitigazione del conflitto lupo-zootecnia, in linea con l’evolversi del mondo della comunicazione e dell’approccio alla conservazione della natura, dove pubblico e privato hanno un ruolo che lascia il segno solo se lavorano in sinergia.
Diversi sono i pastori locali che hanno espresso apprezzamento per l’iniziativa a partire da Giacomo Zambonini, pastore in Ligonchio (RE), che afferma «questo lavoro senza i cani bianchi non si può più fare e io non rinuncerei mai a loro». Per arrivare a Tobia Zagnoli, il più moderno tra gli allevatori presenti nell’area, che per primo aveva sollevato il problema del costo di mantenimento dei cani da guardiania alla trasmissione Linea Verde, dando il via alla nascita di questa importante collaborazione tra pubblico e privato.

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«Abbiamo inizieremo a consegnare i sacchi di mangime a tutti coloro che hanno fatto pervenire al Parco la propria manifestazione di interesse e che hanno dimostrato di essere in possesso dei requisiti di accesso alla donazione – conclude Luigi Molinari, tecnico del Parco Nazionale e del Wolf Apennine Center – Questa iniziativa ci ha permesso di gettare le basi per importanti attività future che interesseranno l’area del Parco Nazionale e del Wolf Apennine Center, a partire dal 2015, grazie a fondi dell’Unione Europea, saremo in grado di fornire agli allevatori anche assistenza medico-veterinaria per i cani da guardiania e da conduzione, con sterilizzazioni, vaccinazioni e campagne di microchippatura gratuite. Se è vero che è un costo mantenere i cani pastore, lo è ancora di più garantire loro le giuste cure veterinarie».
Queste attività saranno parte di un importante progetto Life natura, volto a ridurre l’impatto del randagismo canino sulla conservazione del Lupo che il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano attuerà, in qualità di Parco coordinatore, insieme ad altri partner italiani.